Almeno due persone su dieci presentano calcoli alla colecisti, per lo più asintomatici. Tuttavia ogni anno l’1-4% dei pazienti va incontro ad una colica biliare o ad altre complicanze legate alla calcolosi.
Ma in cosa consistono esattamente i calcoli alla colecisti?
I calcoli sono degli agglomerati di dimensioni variabili da qualche millimetro a qualche centimentro, che si formano all’interno della colecisti, costituiti nella maggioranza dei casi da colesterolo. Familiarità e stile di vita (abitudini alimentari, obesità o anche perdita rapida di peso), sono alcuni dei principali fattori di rischio. Altri fattori vedono in campo gravidanza, per la maggior produzione di estrogeni, così come la terapia sostitutiva ormonale in menopausa, alcuni farmaci, e patologie correlate a fegato e intestino.
Le coliche biliari sono caratterizzate da dolore, febbre, alterazione degli esami del fegato ed eventualmente ittero e complicano quadri della colecisti per migrazione del calcolo nel coledoco, un dotto che permette in fisiologia, alla bile, di defluire da fegato e colecisti nell’intestino. Nei casi più gravi le complicanze possono essere di colecistite acuta, colangite o pancreatite acuta. Il primo caso si tratta di un‘infezione acuta delle vie biliari caratterizzata da ittero e dolore e nella quale la migrazione del calcolo nel coledoco ne causa la dilatazione acuta. Il secondo, un’infezione acuta caratterizzata da ittero e dolore, richiede spesso intervento endoscopico per rimuovere i calcoli. Il terzo è dovuto alla migrazione di un calcolo nel coledoco fino allo sbocco del dotto pancreatico. Sintomi sono dolore, febbre, nausea, vomito e aumento degli enzimi pancreatici.
Valentina Carlile - Osteopata esperta in Osteopatia applicata a disturbi di Voce e Linguaggio dal 2002. Per informazioni e prenotazioni visita la pagina Contatti
Commentaires