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Valentina Carlile Osteopata
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Immagine del redattoreValentina Carlile DO

Osteopatia e musica: elementi di musicoterapia



Parliamo un attimo del nostro cervello e di come varie parti quali la corteccia e, al di sotto, il sistema limbico, elaborino effettivamente l'attività musicale.

È il lobo occipitale delle nostre cortecce che ci produce effettivamente delle immagini associate quando chiudiamo gli occhi, e ascoltiamo la musica. E queste immagini possono essere ad esempio luoghi sull'oceano, o su una montagna.

Il nostro lobo frontale analizza invece quella musica fornendoci le informazioni e i dati che ci dicono che cos'è quel pezzo musicale, chi potrebbe suonarlo, in che chiave è.

Quando invece siamo direttamente impegnati a suonare, è il lobo parietale che percepisce le nostre mani sulle corde e le setta.

Certamente, la corteccia uditiva si trova nel lobo temporale, ed è qui che elaboriamo il suono. Quindi, ovviamente, il lobo temporale è una parte molto attiva.

Ma al di sotto della corteccia c'è il sistema limbico, ed è questa la sede delle nostre emozioni, dei nostri ricordi e delle reazioni automatiche che abbiamo e che ci aiutano a respirare e a dare ritmo al cuore.

Sono queste funzioni che si verificano in una parte molto primitiva del cervello, ma che vengono automaticamente attivate con un brano musicale a noi molto caro e per noi molto significativo. (A.Philip 2009).

Probabilmente avrete sentito parlare di neuromediatori chimici, di serotonina e di dopamina.

Si tratta di sostanze chimiche 'piacevoli' che vengono rilasciate quando ascoltiamo una musica che amiamo.

La ricerca ha scoperto che i centri del piacere, i centri di ricompensa del cervello, vengono attivati quando ci dedichiamo alla musica, sia che si tratti di ascoltare, cantare, suonare, comporre o persino di parlarne.

Quando ascoltiamo la musica, il sistema nervoso autonomo regola i nostri organi interni e ci aiuta a sopravvivere.

Il sistema nervoso parasimpatico fa parte di questo sistema nervoso autonomo e ci rilassa profondamente. Ci permette di recuperare, di riposare.

E se avete mai ascoltato un pezzo di musica che vi è familiare e confortante e l'avete associato a luoghi meravigliosi e/o a persone fantastiche, allora sappiate che è il vostro sistema parasimpatico ad avervi permesso ciò, mentre ascoltate, vi rilassate e vi divertite.

Da un lato quindi, c'è il parasimpatico, che ci crea connessioni.

Dall'altro, il sistema simpatico.

Quest'ultimo è la parte che riguarda la risposta di combattimento, la fuga o il blocco.

E questo è il nostro meccanismo per affrontare lo stress, e lo stress cronico che deriva dall'essere in uno stato di minaccia è ciò che provoca failures come l'ipertensione o disturbi gastrointestinali.

Ma la musica non solo ci rilassa, può portarci anche ad uno stato di omeostasi.

Quando siamo impegnati con la musica, i segnali di dolore non sono così forti.

Essi arrivano attraverso la fonte di quel dolore, quell'insulto al nostro corpo, e poi vengono elaborati nel cervello.

Ma se nel frattempo il cervello sta vivendo o sta suonando la musica, questi elementi inibiscono il segnale di dolore nella sua discesa, offrendo una risposta fisica ad esso.

In questo modo, la musica effettivamente attenua il dolore.

Vedete così che è attraverso l'intero cervello e l'integrazione del nostro corpo che siamo in grado di mantenerci in salute.

La musica, naturalmente, non può curare una malattia e non può riparare tessuti danneggiati, ma può aiutarci ad affrontare qualsiasi dolore o sofferenza, e questo alla fine può renderci più sani (R.Jackson 2016).

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