
In vocologia si sente spesso parlare di stress da impatto ma esattamente cosa si intende con questo concetto?
Lo stress da impatto definisce la collisione che avviene a livello di corde vocali nel momento in cui vengono messe in vibrazione.
Questa collisione può determinare, se perpetrata con una determinata forza, periodicità e tempo, un danno vocale.
I danni che ne possono derivare sono noduli, polipi, cisti, e se integrato in uno schema funzionale, o meglio disfunzionale, in cui sono presenti shear stresses, anche polipi.
Si tratta quindi di un carico biomeccanico, da non confondersi con gli attacchi duri, che viene modificato da quella che è considerata la fisiologia, a seguito di intensità vocale, F0, grado di adduzione delle corde vocali, costrizione della glottide, aumento eccessivo o repentino della pressione sottoglottica.
Quando è più facile che si verifichi uno stress da impatto?
Nei finali glottici duri in cui c’è un brusco arresto d’aria che comporta una brusca adduzione cordale
Nei finali soffiati in cui c’è un’adduzione ridotta con rilassamento della glottide.
Il più fisiologico risulta essere il finale morbido in cui c’è sincronia tra riduzione di flusso d’aria e adduzione cordale.
Le tecniche di manipolazione laringea appartenenti ai vari protocolli validati, soprattutto le intrinseche, capaci di ripristinare un giusto bilanciamento fonatorio, sono un valido aiuto in fase di riabilitazione ed educazione alla voce, sia parlata che cantata.
Valentina Carlile - Osteopata esperta in Osteopatia applicata a disturbi di Voce e Linguaggio dal 2002. Per informazioni e prenotazioni visita la pagina Contatti
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