Che si preferisca la musica classica, il jazz, il pop o altro, il primo motivo per cui le ascoltiamo è che queste musiche ci piacciono per come suonano.
Brian Harris, affermato musicoterapista neurologico ha affermato che "Non c'è nessun altro stimolo sulla terra che coinvolga simultaneamente il nostro cervello così ampiamente come la musica lo fa", e la musica coinvolge in effetti non solo il sistema uditivo, ma anche altre aree come quelle preposte al movimento, al linguaggio, all’attenzione, alla memoria, alle emozioni.
Questa attivazione avviene sia che noi stiamo ascoltando musica, suonando uno strumento o cantando.
Nelle terapie da ictus la musicoterapia viene introdotta proprio come aiuto nel recupero dell’eloquio e del movimento.
Quando ascoltiamo una musica ad un ritmo costante, si attiva si il sistema uditivo ma anche il sistema motorio
Alcuni studi, ad esempio, hanno riscontrato anche che ascoltare la musica può consentire alle persone di esercitarsi più a lungo durante il test da sforzo cardiaco eseguito su tapis roulant o cyclette, migliorando la funzione dei vasi sanguigni rilassando le arterie, aiutando così frequenza cardiaca e livelli di pressione sanguigna a tornare ai valori di base più rapidamente dopo sforzo fisico. Allo stesso modo se ne è vista l’utilità nell’alleviare l'ansia nei sopravvissuti a un attacco cardiaco, e nell’aiutare le persone in ricovero da intervento cardiologico a provare meno dolore e ansia.
Oltre ad altre piacevoli sensazioni, ascoltare o creare musica innesca il rilascio di dopamina, una sostanza chimica del cervello che aiuta la motivazione.
L'elaborazione del suono inizia a livello di tronco cerebrale, parte che controlla anche la frequenza del battito cardiaco e la respirazione. Questa connessione potrebbe spiegare perché la musica rilassante può abbassare frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e pressione sanguigna e, sembra, anche alleviare il dolore, lo stress e l'ansia.
Le preferenze musicali individuali sono fondamentali: la ricerca suggerisce che la musica selezionata dal paziente mostra maggiori effetti benefici rispetto alla musica scelta da qualcun altro. La American Music Therapy Association ha dichiarato che la musica “provoca risposte per la familiarità, prevedibilità e sentimenti di sicurezza ad essa associati".
È quindi estremamente consigliato integrare della musica nelle attività quotidiane, l’importante è che si mantenga un livello di decibel in un intervallo di sicurezza.
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