L. impiegata di 54 anni, si è presentata nel mio studio inviata dalla sua logopedista riportando di aver iniziato ad avere problemi di raucedine che si sono piano piano aggravati fino ad essere continui da circa 6 mesi.
L. ha la sindrome di Sjogren, una sindrome auto immune che causa secchezza in bocca, occhi, naso e gola. Questo l’ha portata ad avere periodi anche lunghi di raucedine dopo una ‘crisi’.
La sindrome le è stata diagnosticata dopo una continua serie di episodi di sinusiti (anche infettive), infezioni del tratto respiratorio superiore, polmonite, episodi di reflusso (GERD), difficoltà nella deglutizione e raucedine od anche vera e propria afonia.
La sindrome le è stata diagnosticata nel 2003 da un reumatologo.
Inviata da un foniatra per il disturbo vocale, questi gli ha effettuato una videostrobolaringoscopia per verificare i movimenti delle corde vocali. Subito dopo le è stato prescritto di iniziare un lavoro abbastanza importante con una logopedista e così è stato. In queste sedute ad L. è stato reinsegnato come deglutire, come contrarre i muscoli del collo e le sono stati assegnati degli esercizi di vocalizzazione, ed ogni volta venivano misurati i picchi vocali tramite software. Le venivano dati di volta in volta anche esercizi da eseguire a casa.
L. è andata avanti con la logopedista per circa 4 anni con sedute settimanali con risultati altalenanti finché siamo arrivati al momento in cui questa le ha suggerito di venire da me per una valutazione osteopatica specifica.
Alla prima valutazione ho riscontrato una bassa vitalità cranica associata a scarsa reattività tissutale. Alla valutazione del vocal box ho riscontrato scarsa escursione in inspirazione-espirazione con tendenza alla posizione bassa di tutte le componenti laringee tranne l’osso ioide che era estremamente alto, soprattutto a sx. Questo era associato a ridotta mobilità fasciale linguale dallo stesso lato.
Il torace era globalmente atteggiato in inspirazione con scarsa mobilità costale globale. Ho impostato i miei trattamenti su un primo detensionamento di fascia toraco-lombare, toracica e profonda anteriore, liberazione della base cranica con rilancio del movimento e successiva mobilizzazione di scapole, coste, elementi laringei. Al termine ho sincronizzato i tre diaframmi principali e le singole componenti laringei per poi armonizzare il tutto in correlazione agli atti respiratori.
Dopo circa 5 sedute L. è tornata dalla logopedista per riprendere gli esercizi. Da allora lei dice di aver ‘finalmente trovato una condizione che le permette di condurre la sua vita in maniera regolare, anche a livello di comunicazione.
Attualmente L. viene da me per un riequilibrio 2-3 volte l’anno. Da allora gli sporadici episodi di raucedine che ha avuto sono durati al massimo 2 giorni ma grazie alla logopedista e a qualche mio suggerimento ha a disposizione un pool di esercizi da poter eseguire all’insorgere del problema per controllarlo.
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